Anche quest’anno la festa della Madonna di Pietraquaria è stata commovente e ci ha regalato grosse emozioni, risvegliando in noi degli impulsi a volte repressi nel nostro cuore a causa delle difficoltà quotidiane e del processo di “scristianizzazione” che si sta verificando in questo periodo storico. Ma per fortuna, il richiamo di Maria Santissima è ancora forte nei nostri cuori e, con la sua materna bontà sa ricondurci tutti a Cristo, il suo adorato Figlio.
Con l’accensione dei Focaracci il 26 aprile sera, si è aperta questa festa e questa lode in onore di Maria SS. di Pietraquaria, culminando il 27 aprile mattina, con la Santa Messa in Santuario, celebrata dal Provinciale dei Frati Cappuccini d’Abruzzo P. Nicola Galasso. Poi è iniziata la Processione, con la caratteristica discesa per la montagna del Monte Salviano, attraverso un sentiero che ingloba il punto dell’apparizione della Madonna al pastorello sordomuto. Nella città di Avezzano, in zona di Via Napoli, c’è l’incontro delle due processioni, una che parte dalla montagna dove è situato il Santuario e dove è conservata l’effige della Madonna e, una esce dalla Cattedrale di S. Bartolomeo con la statua che rappresenta la Madonna di Pietraquaria. In questo luogo tutta la comunità di Avezzano, che venera la Madonna di Pietraquaria come sua patrona, si riunisce in comunione con tanti altri devoti provenienti da tutta la Marsica e si avvia processionalmente per le vie della città, toccando il vertice, in Cattedrale nella Solenne Concelebrazione della Diocesi di tutta la Marsica, presieduta da S. E. Mons. Pietro Santoro.
Nella sua omelia, il Vescovo, ha espresso delle riflessioni profonde, invitandoci tutti a “ (…) camminare con Maria e ad affidare a Lei tutti i nostri desideri più nascosti, le nostre attese più segrete, le nostre speranze più intime, convinti, che tutto Lei lo depone nelle mani del suo Figlio Gesù, termine ultimo della nostra fede”.
Il corteo lo ha definito come “ (…) un pellegrinaggio, pellegrini per non smarrire mai la grande verità di essere tutti in esodo verso la patria di ogni appagamento, nella Gerusalemme del Cielo, quando ogni gioia sarà piena e ogni lacrima sarà asciugata”.
Il nostro cuore “ (…) in festa è un nostro dire a Maria che la presenza della Sua immagine, vuole essere un rinnovare il desiderio struggente di vedere il Suo volto, il volto di Madre, il volto della nostra Madre, non più in immagine, ma nella trasfigurazione dell’eternità, nei cieli nuovi e nella terra nuova, che Dio ha preparato per quanti come Lei, hanno saputo consegnare la propria vita e i propri progetti del Signore, nell’impegno della piena configurazione al Signore, che è l’impegno alla santità, come il Santo padre Francesco, ci ha stupendamente ricordato nella sua ultima esortazione”.
Termino esprimendo un ultimo pensiero del Vescovo Santoro, dove ci dice “ (…) è impossibile porci davanti a Maria senza essere presi, afferrati dalla commozione, di contemplare una donna che ha scelto di legare il suo destino al destino di tutta l’umanità.
Dal grembo di Maria è stato generato il Cristo, fratello nostro, Maestro, Redentore. Una commozione che non è puro sentimento ma che ha riflessi così intensi, che ognuno di noi, può accoglierlo nella varietà delle situazioni; e sono sicuro, che ognuno di noi ha un invocazione da consegnare alla tenerezza di Maria, nostra Madre, poiché Maria è come un calice che tutto raccoglie e tutto depone nelle braccia del Figlio”.
Il Pastore dei Marsi ci invita ad andare oltre, “ (…) a comprendere Maria come colei che dice una parola di verità, nella nostra storia di credenti, oggi più che mai chiamati a metterci dalla parte di Dio, a collocarci dalla parte di Dio, in un mondo che nella sua profondità oscilla sempre di più, tra rifiuto e indifferenza. E questo non accade lontano, in orizzonti lontani, sta accadendo anche dentro i nostri paesi, dentro le nostre città, dentro la coscienza di tanti, che pur avendo ricevuto il Battesimo, di fatto vivono la Fede come una dimensione insignificante per la sua vita”, creando delle conseguenze in noi e nella nostra società, dando origine al processo di smarrimento dell’identità cristiana e perdendo il vero valore in Cristo. Grazie Vescovo Pietro.
Per tutto ciò affidiamoci a Maria nella nostra totalità e con tanto impegno. Evviva Maria, Maria di Pietraquaria. Amen.
Il Rettore
P. Orante Elio D’Agostino