Il santuario ha una eminente funzione cultuale. I fedeli vi si recano soprattutto per partecipare alle celebrazioni liturgiche e ai pii esercizi che ivi si svolgono. Questa riconosciuta funzione cultuale del santuario non deve tuttavia oscurare nella coscienza dei fedeli l’insegnamento evangelico secondo cui il luogo non è determinante per il genuino culto al Signore (cf. Gv 4, 20-24).
Valore esemplare
I responsabili dei santuari facciano sì che la Liturgia che si svolge in essi sia esemplare per la qualità delle celebrazioni: «Tra le funzioni riconosciute ai santuari, anche dal Codice di diritto canonico, è l’incremento della Liturgia. Esso non va inteso tuttavia come aumento numerico delle celebrazioni, ma come miglioramento della qualità delle medesime. I rettori dei santuari sono ben consapevoli della loro responsabilità in ordine al conseguimento di questo scopo.
Comprendono infatti che i fedeli, che giungono al santuario dai luoghi più svariati, devono ripartire confortati nello spirito ed edificati dalle celebrazioni liturgiche che in esso si compiono: per la loro capacità di comunicare il messaggio salvifico, per la nobile semplicità delle espressioni rituali, per l’osservanza fedele delle norme liturgiche.Sanno inoltre che gli effetti di un’azione liturgica esemplare non si limitano alla celebrazione compiuta nel santuario: i sacerdoti e i fedeli pellegrini sono portati infatti a trasferire nei luoghi di provenienza le esperienze cultuali valide vissute nel santuario».