E…STATE CON GESU’: LA COMUNIONE PIU’ INTENSA
Per il credente l’estate non deve essere una trappola dove la pigrizia e la tiepidezza spirituale ingabbiano l’anima e la licenziosita’ ha la meglio sulla santita’.
Al contrario, deve essere un periodo nel quale curare maggiormente la nostra comunione con Dio. Il Signore Gesu’ concesse a Se stesso ed ai Suoi discepoli dei periodi di riposo dopo missioni faticose ed impegnative: “E, partiti, predicavano alla gente di ravvedersi; scacciavano molti demo’ni, ungevano d’olio molti infermi e li guarivano. … Gli apostoli si riunirono attorno a Gesu’ e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: «Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco». Difatti, era tanta la gente che andava e veniva, che essi non avevano neppure il tempo di mangiare” (Vangelo di Marco 6:12,13,30-32).
Impariamo dal Signore a scegliere luoghi nei quali si possa godere tranquillita’ e riposo del corpo, ma soprattutto comunione con Dio e con i nostri fratelli.
Se le ferie ti portano in un’altra citta’, in un’altra regione, prima di partire, cerca un locale di culto da visitare. La tua presenza, unitamente alla tua esperienza di nuova nascita, potra’ incoraggiare la comunita’ da te visitata.
Magari si tratta di un piccolo gruppo di credenti, che altro non aspettano che di essere edificati nel conoscere personalmente e nell’ascoltare vividamente una testimonianza di vita trasformata dalla grazia di Dio.
L’estate puo’ essere un periodo di riposo fisico, ma anche di ristoro dell’anima grazie ad una piu’ intima comunione con Dio e con nuovi fratelli da conoscere che vivono lontano dalla tua citta’. Tanti automobilisti credenti si preoccuperanno di munirsi di carte stradali, guide turistiche e navigatori satellitari: non dimenticare di prendere nota dell’ubicazione della chiesa piu’ vicina alla localita’ di villeggiatura, Si’, perche’ anche d’estate si puo’ godere della benedizione che Dio ha stabilito largire dove i “fratelli dimorano assieme”! (Salmo 133:1-3). Senza dimenticare i centri comunitari di culto, impropriamente chiamati “campeggi”. Ecco il modo migliore per ottimizzare il periodo delle nostre ferie. Una full immersion spirituale dalla mattina alla sera inoltrata, con grande beneficio per l’anima ed il corpo.
E…STATE CON GESU’: LA PREGHIERA
Alcuni commettono lo stesso errore del protagonista della parabola dell’uomo ricco: “La campagna di un uomo ricco frutto’ abbondantemente; egli ragionava cosi’, fra se’: “Che faro’, poiche’ non ho dove riporre i miei raccolti?” E disse: “Questo faro’: demoliro’ i miei granai, ne costruiro’ altri piu’ grandi, vi raccogliero’ tutto il mio grano e i miei beni, e diro’ all’anima mia: «Anima, tu hai molti beni ammassati per molti anni; ripo’sati, mangia, bevi, dive’rtiti»“. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa l’anima tua ti sara’ ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sara’”? (Vangelo di Luca 12:16-20). Il vero riposo inizia dall’anima! Questa verita’ e’ biblica, ed e’ valida anche durante la stagione estiva.
L’invito di Gesu’ rivolto ai Suoi discepoli, “Venitevene ora in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un poco”, indica l’appartarsi con Lui, ovvero la preghiera.
A causa del nostro me’nage e tante volte surme’nage quotidiano, dedichiamo poco tempo alla preghiera.
Essa a volte e’ veloce, meccanica, parte piu’ dalla mente che dal cuore.
Quante volte si legge nei vangeli che Gesu’ pregava. Facendo un rapido excursus, si legge che pregava all’alba, durante il giorno, la sera e per tutta la notte.
L’estate, con la chiusura delle scuole e delle varie attivita’, offre piu’ tempo per stare con Lui: ritroviamoci come Maria ai piedi di Gesu’, viviamo del tempo alla Sua presenza, dove vi sono gioie a sazieta’. Sperimentiamo anche in questo periodo l’invito di Gesu’: “Chiedete e vi sara’ dato; cercate e troverete; bussate e vi sara’ aperto; perche’ chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sara’ aperto a chi bussa” (Vangelo di Matteo 7:7,8).
Sono vacanze… ma non dal Signore! La Bibbia ci esorta a non cessare mai di pregare, compresi i periodi di svago e di relax! La vigilanza in preghiera non e’ necessaria soltanto durante le “battaglie” sul posto di lavoro o a scuola, e’ opportuna sempre! Fin dal mattino, anche quando il sole non sorge facendo capolino tra i palazzi di cemento, e’ buono rivolgersi al Signore perche’ anche quello “e’ un giorno di grazia”.
E…STATE CON GESU’: LA PAROLA
Oltre alla ricerca della comunione con i nostri fratelli e’ bene cogliere l’occasione, in un periodo nel quale non siamo oppressi da scadenze ed orari, ritrovarsi con tutta la famiglia per cibare la mente con la lettura della Parola di Dio, godere serenamente degli affetti familiari, riposarsi in Dio: “Infatti chi entra nel riposo di Dio si riposa anche lui dalle opere proprie, come Dio si riposo’ dalle sue” (Lettera agli Ebrei 4:10).
Spendiamo anche del tempo a contemplare la magnificenza del Creato; difatti, tutto cio’ che ci circonda, apparentemente, sembra “semplice” ma non e’ per nulla cosi’; la nostra stessa vita passa attraverso processi complicatissimi, la maggior parte dei quali sono assolutamente invisibili all’occhio umano.
Parlando di processi complicati, ogni secondo i nostri straordinari occhi inviano al cervello (attraverso 130.000.000 di sensori!) circa un miliardo d’impulsi, che ci permettono di vedere: incredibile vero?
Anche il nostro udito e’ unico e complesso, difatti per udire l’orecchio interno consta di circa 30.000 terminazioni nervose!“L’orecchio che ascolta e l’occhio che vede, li ha fatti entrambi il Signore” (Libro dei Proverbi 20:12). Dinanzi a tale meraviglia, non possiamo che esser grati al Creatore.
La prova di un riposo proficuo secondo la volonta’ di Dio e’ costituita dal ritorno presso la propria comunita’, pronti a dare il nostro fattivo contributo per l’avanzamento del regno di Dio, preparati ad essere degli Ur e degli Aronne, nel sostenere le braccia del nostro conduttore di Chiesa che deve affrontare tante battaglie quotidiane; disposti nel dare la propria disponibilita’ per ogni attivita’ ecclesiastica.
Mentre tanti ritorneranno con la “sindrome post ferie” (di recente catalogata dalla medicina), i credenti rifulgeranno la gloria di Dio dai loro volti.
Vale proprio la pena vivere una e…state con Dio!
(di Domenico Modugno da http://www.adiagrigento.it)
CONSIGLI PER LA LETTURA…
Hai coperto la mia vergogna, Anne Lécu, San Paolo.
Traduzione di Luigi Albani. Vergogna e pudore sono due facce della stessa medaglia. È dicendosi consapevole del suo essere nudo, il che gli crea imbarazzo (i genitali, del resto, sono eufemisticamente chiamati anche, tra le molte definizioni, per lo più triviali, per mezzo delle quali vengono apostrofati, proprio vergogne, benché sia attraverso di essi che si generi il percorso della vita) che Adamo conferma inequivocabilmente a Dio che ha peccato, che si è nutrito del frutto dell’albero proibito, quello della conoscenza. Sono le piaghe nel corpo di chi soffre, nelle pieghe della pelle, involucro e insieme simbolo stesso di umanità, che rivelano senza possibilità di smentita il dolore. E il dolore, a volte, può, spesso ingiustificatamente, provocare vergogna. Anne Lécu è medico, lavora nelle carceri, e in quest’opera agilissima compie un’esegesi biblica non solo accurata e potente, ma emozionante e lirica, che dagli albori arriva fino alla spoliazione di Cristo, che viene privato finanche della tunica – non di pelle come quella data dal Signore ai suoi progenitori al tempo dell’Eden perché potessero andare per il mondo che avevano scelto rinunciando per hybris, disobbedienza e libero arbitrio al paradiso, bensì di lino – quando è in croce, per prendere su di sé i peccati del mondo: dinamicamente si muove dentro e fuori dal testo, raccontando anche con brio una ricerca dai molteplici obiettivi, in primo luogo il recupero di un senso autentico delle cose.
Il cuore del creato, Rigobello – Strazzari, EDB.
Inizia con un aneddoto, riportato nella Presentazione dal vescovo di Gorizia Carlo R.M. Redaelli, questo agile sussidio a due voci (anzi, a tre, calcolando le citazioni dalla Laudato si’ di papa Francesco). Il vescovo racconta il suo sgomento nell’ascoltare la dichiarazione di un frate esorcista, secondo il quale ogni cosa era da esorcizzare, dal momento che la presenza del Maligno può insinuarsi dappertutto. Mons. Redaelli, invece, richiamando un passo del Vangelo di Luca, fece presente che tutte le cose sono buone, «perché Dio le ha create buone e sono benedette da Gesù».
Ma anche le creature, attraverso la voce umana, benedicono Dio. «Anche oggi – dichiara il vescovo, che si autodefinisce “aspirante montanaro” – le creature vogliono benedire Dio» ma hanno bisogno di persone, in particolare ragazzi e ragazze che, «imparando a conoscerle, rispettarle e amarle, diano loro voce».
Il sussidio si articola in dodici capitoletti, tutti incentrati sulla contemplazione del creato e sul dovere di salvaguardare questo magnifico dono. Ogni capitolo si compone di poche pagine, ma propone un ricco materiale di riflessione e di approfondimento. Gli autori – Carmelo Rigobello, già direttore in ambito sanitario, poeta e appassionato di alpinismo, e don Francesco Strazzari, che i lettori conoscono come inviato speciale di Settimananews – ci introducono nel cuore del creato. Lo dicono i titoli dei capitoli: «La musica cosmica»; «L’inno alla gioia»; «Gli infiniti meravigliosi gol»; «Il fiume racconta»…
Nelle «Istruzioni per l’uso» del sussidio gli autori motivano il loro impegno: «Il pianeta è sotto l’assedio di malvagi speculatori e di troppa gente indifferente». E segnalano come anche l’enciclica di papa Francesco ci metta in guardia contro «i baratri che la bramosia e la stupidità umane stanno aprendo contro tutti gli esseri viventi».
Cinque sono i passaggi proposti in ogni capitolo. Si inizia con una citazione del «Cantico dei tre fanciulli» riportato dal profeta Daniele. Vedendo che il fuoco della fornace non li sfiorava nemmeno, i tre giovani rivolsero a Dio un cantico di lode. Dopo la citazione, viene sviluppata una breve riflessione (molto densa nei contenuti) che riprende le problematiche inerenti all’impegno ecologico. Si riportano quindi alcuni numeri della Laudato si’ di papa Francesco. Originale “il filo rosso”, una pagina che, per punti, invita i lettori al “che cosa fare” in concreto perché, anche attraverso le azioni della quotidianità, la nostra “casa comune” sia rispettata. Una preghiera/poesia chiude ogni capitolo.
Per chi è pensato questo libretto? Per tutti coloro che sono consapevoli (o che lo possono diventare) della preziosità del mondo in cui abitiamo. Dobbiamo rimanere vigili nei confronti di coloro che, guardando solo al profitto, deturpano, rovinano, inquinano, distruggono le risorse del pianeta. Valido sussidio per una lettura personale, ottimo sussidio per una riflessione condivisa (Estate Rgazzi, campiscuola…).
Il linguaggio è semplice, concreto, diretto.
L’educazione è una forma d’amore, Rossini-Urso, Edicart.
L’educazione troppo spesso viene associata a divieti e comandi punitivi. È invece nel rapporto tra gli adulti e i loro bambini, una delle parole più belle (e giuste) che ci siano. Con questo nuovo capitolo della loro attività Elisabetta Rossini e Elena Urso delineano un’indispensabile serie di indicazioni e riflessioni per la crescita, condivisa, di bambini, genitori e tutti coloro che hanno a che fare con l’infanzia. La raccolta delle riflessioni è scandita pagina per pagina da una parola chiave (magia, paure, amare…). La porta delle regole si apre così sul vero senso di un’educazione che possa restare indimenticabile: la formazione di un essere umano degno di questo nome.